Chiara Ferragni, sai quanto paga di tasse? Il trucco per ridurle del 95%

Da influencer di successo ad abile imprenditrice digitale: quanto paga di tasse Chiara Ferragni? Scopri la verità!

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Giuseppe Guarino

Giuseppe Guarino

Giornalista

Ph(D) in Diritto Comparato e processi di integrazione e attivo nel campo della ricerca, in particolare sulla Storia contemporanea di America Latina e Spagna. Collabora con numerose testate ed è presidente dell'Associazione Culturale "La Biblioteca del Sannio".

Negli ultimi anni, non è solo il mondo dei social ad aver seguito da vicino la carriera di Chiara Ferragni, ma lo ha fatto molto da vicino anche il mondo del business, affascinato dalla sua ascesa. Tuttavia, dietro i riflettori e le passerelle, si nasconde un aspetto meno noto ma altrettanto intrigante: il mistero delle sue società e delle tasse: quante ne paga effettivamente la celebre imprenditrice digitale? Recentemente, Gianluca Massini Rosati, imprenditore e autore di fama internazionale, ha provato a far luce su questo enigma analizzando la complessa struttura societaria delle aziende di Chiara Ferragni, e svelando un trucco fiscale che ha consentito all’imprenditrice di abbattere il 95% delle imposte sul reddito.

Quante tasse paga Chiara Ferragni? La rivelazione sul suo reddito

Andiamo con ordine e partiamo dal principio. Gianluca Massini Rosati, imprenditore e celebre autore di bestsellers a tema fisco e finanza, svela nel suo prossimo libro “Fiscalmente inattaccabile. La strategia definitiva per ridurre drasticamente le imposte e vivere serenamente il rapporto con il fisco” (che vedrà la luce il 5 marzo 2024 per Sperling & Kupfer) i dettagli intricati della struttura societaria delle aziende di Chiara Ferragni, mettendo in luce un ingegnoso trucco fiscale che ha permesso alla famosa imprenditrice di ridurre le tasse del 95%.

Secondo la sua analisi dettagliata, le aziende di Chiara Ferragni si articolerebbero in una complessa struttura con due società operative di punta: la Fenice Srl, con ricavi per 14,2 milioni di euro nel 2022, e la Tbs Crew Srl, con ricavi per 14,6 milioni di euro nello stesso periodo. Queste due società riversano gli utili alla Sisterhood Srl, una holding che gestisce non solo gli asset immateriali del gruppo, ma anche le royalties per l’utilizzo dei brand e dell’immagine di Chiara Ferragni. La Sisterhood Srl, a sua volta, finanzia la Società Semplice Ferragni Enterprise Ss, responsabile della gestione delle proprietà immobiliari, tra cui il celebre superattico di tre piani nel quartiere City Life a Milano.

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Lo schema Madre-Figlia alla base del risparmio fiscale di Chiara Ferragni

L’ingegnosità della struttura societaria risiede nell’abile sfruttamento della normativa Madre-Figlia, che consente di ridurre drasticamente l’imposta sul reddito. Secondo questa normativa, solo il 5% degli utili distribuiti dalla società figlia alla società madre è considerato base imponibile per il calcolo dell’Ires, l’imposta sul reddito delle società, portando così le imposte dal 26% all’1,2%.

Attraverso documenti pubblici e analisi delle varie transazioni societarie, Massini Rosati ha evidenziato come Chiara Ferragni sia passata da tre Srl separate a una capogruppo denominata Sisterhood Srl, che detiene le partecipazioni in Fenice Srl, Tbs Crew Srl e Ferragni Enterprise Ss. Questa ristrutturazione le ha permesso di gestire in modo efficiente la distribuzione degli utili, proteggere il suo patrimonio personale e reinvestire la ricchezza generata dalle attività imprenditoriali.

Insomma, le capacità di Chiara Ferragni nel mondo del digitale e dei social sono note a tutti. Ora sappiamo anche che è riuscita a muoversi con una certa abilità anche in quello del fisco, riuscendo a sfruttare al meglio tutti i vantaggi della normativa in vigore, in maniera assolutamente legale.

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